Mio nonno faceva il pescatore.
Ci vedevamo poco, solo in estate quando finalmente dopo un anno scolastico raggiungevamo Senigallia per le nostre vacanze.
Io e mio fratello aspettavamo con ansia questo momento, sapevamo che avremmo riabbracciato i nostri cugini, i nostri zii e i nonni.
La casa dei miei zii è proprio di fronte alla spiaggia, basta attraversare la strada e sei arrivato. Ricordo il senso di gioia e di libertà nel togliermi le scarpe sapendo che le avrei rimesse solo per andare via, mi aspettavano settimane con i piedi nudi e i capelli spettinati e pieni di salsedine tra le risate e la spensieratezza tipica dei bambini.
Ci sono immagini, odori, colori che sono impressi in modo indelebile nella mia memoria. La mattina ci svegliavamo con la prospettiva di trascorrere la giornata in spiaggia e quando scendevamo al piano di sotto eravamo subito accolti dall’ operatività già ben avviata della routine quotidiana dei miei nonni: nonno Arnaldo aveva già ritirato le reti molto presto e mia nonna nel garage affacciato sulla strada le strecciava dividendo il pesce.
Penso a quanto dei gesti così semplici si carichino di significato ricordandoli e di una malinconia strana tra lacrime e sorrisi.
Mia nonna, come tutte le nonne aveva i suoi cavalli di battaglia, ricette semplici ma dai sapori unici che non posso dimenticare: i suoi gnocchi così morbidi, le seppie ripiene e la minestra di pesce erano i miei preferiti.
Oggi ho voluto ricordarli così, sapendo che la mia minestra non avrà mai il sapore della sua. Il brodo, come il ragù, anche se preparati con gli stessi ingredienti cambiano di sapore a seconda di chi li prepara…ognuno ha la sua formula segreta, un piccolo pezzeto di sè che ci finisce dentro e li rende unici e certo il sapore del mio brodo non potrà essere uguale a quello di mia nonna Palmina.
Lei utilizzava il pescato del giorno, preparava il brodo e poi il pesce lo puliva e lo serviva per secondo. Io mi sono fatta trascinare dall’istinto e da quello che c’era di più fresco sul banco della pescheria.
Con la mia versione della minestra di pesce si chiude la rubrica di novembre, da domani si pensa al Natale ma oggi va così.
Ingredienti per 6/8 persone:
- 500g di pesce misto (va benissimo il pesce di scoglio, io ho utilizzato una triglia, un nasellino e dei crostacei. Fatevi regalare qualche scarto dal pescivendolo così il brodo diventerà più ricco)
- Acqua q.b. (circa 1,5/2 litri)
- Prezzemolo fresco
- 1 carota
- 1 costa di sedano
- 1 cipolla
- 1 pomodoro (anche pelato)
- Sale
- Pepe in grani
Per il soffritto:
- 1 carota piccola
- 1 piccola costa di sedano
- 1/4 di cipolla circa
- 1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
- Olio extravergine d’oliva
- Sale
- Pastina per minestra a piacere (150/200g circa a seconda della quantità di brodo e del gusto personale)
Procedimento:
- Squamate e pulite il pesce e immergetelo nell’acqua fredda.
- Mondate le verdure (carota, sedano, cipolla e pomodoro) e unitele al pesce. Aggiungete quindi il pepe in grani, il prezzemolo fresco con tutto il gambo e il sale.
- Portate ad ebollizione e cuocete a fiamma dolce per circa mezz’ora. Lasciate intiepide.
- Togliete delicatamente i pesci interi, eliminate la pelle e tenete da parte la polpa che volendo potete aggiungere a piacere alla vostra minestra.
- Filtrate bene il brodo e rimettetelo sul fuoco.
- Nel frattempo preparate il soffritto: tritate molto finemente la cipolla, la carota e il sedano e metteteli a soffriggere in un pentolino con un buon giro d’olio e il concentrato di pomodoro.
- Quando il brodo di pesce prende a bollire, regolate di sale e buttate la minestra a seconda dei vostri gusti. Portate a cottura e per ultimo versatevi dentro l’olio con il soffritto preparato.
- Servite la minestra di pesce ben calda e finite con una generosa macinata di pepe.
Ricetta: Minestra di pesce