Non conosco molto la cucina toscana, dico la verità, quindi esplorare, approfondire e documentarmi è stato davvero interessante, ho perfino telefonato alle macellerie di Arezzo…ma si sà che non sono normale!!! Ho scoperto che questo piatto, le pappardelle al sugo d’anatra, in toscano nana, sono tipiche della zona del casentino ovvero delle vallate limitrofe ad Arezzo. E’ un piatto che si mangia un po’ in tutto il centro Italia, anche da noi nelle Marche, ma sono sicura che ogni zona ha la sua ricetta! Nel passato questo piatto così’ ricco veniva preparato nei giorni di festa, per esempio nel periodo della raccolta del grano. Si puo’ preparare con l’anatra in parti o, come ho fatto io, con il solo petto d’anatra tagliato al coltello. Un sugo rustico davvero saporito, sfumato con 1/2 bicchiere di Chianti per dargli il profumo delle colline toscane, un piatto davvero sontuoso che arricchisce senza dubbio la tavola delle feste donandogli un fascino intramontabile. Questa è la mia seconda proposta…che mi dite? Innovazione o tradizione? Io non saprei proprio scegliere!!!
La lista della spesa (6/8 persone) :
– 1 petto d’anatra
– 1 carota
– 1 cipolla bionda
– 1 costa di sedano
– 50g di pancetta o prosciutto crudo
– 1/2 bicchiere di Chianti
– brodo di manzo q.b.
– 4 cucchiai circa di concentrato di pomodoro
– 3 foglie di alloro
– qualche bacca di ginepro
– sale
– pepe
Per la pasta 6/8 persone:
– 400g di farina
– 4 uova
– sale
1) Pulire il petto di anatra, eliminare la pelle e tagliarlo al coltello in piccoli pezzetti.
2) In una casseruola soffriggere la cipolla, il sedano e la carota tagliati al coltello con le foglie di alloro e le bacche di ginepro leggermente schiacciate.
3) Aggiungere la pancetta/prosciutto sminuzzata e poi l’anatra. Rosolare a fiamma viva.
4) Sfumare con il Chianti quindi abbassare la fiamma, aggiungere il concentrato di pomodoro e allungare con il brodo di manzo. Regolare di sale e pepe, coprire e cuocere a fuoco dolce per circa un ora bagnando quando necessario con brodo caldo.
5) Nel frattempo preparare la pasta: Sistemare la farina a fontana e rompervi le uova in mezzo, salare e impastare a lungo ed energicamente fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Stendere la pasta a mano o con la macchina purchè sia sottilissima. Arrotolare delicatamente la pasta e tagliare a mano le pappardelle, srotolarle e sistemarle in un piano infarinato.
6) Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente salata e saltarla in padella con il sugo d’anatra. Servire con un buon bicchiere di Chianti.
Le mangerei anche a quest'ora tanto sembrano buone!!
Che belle scoperte si fanno leggendoti ^^
Mangiate alla Corte di Bacco ad Ambra su una fonduta di parmigiano. Me le sogno di notte!