Non la solita minestra…

Queste erbette mi hanno proprio rapita, non vedo l’ora di scappare nella mia casetta nel bosco per darmi alla raccolta di erbe e di fiori con cui inventare le mie ricette, in realtà inventare è una parola grossa, diciamo che mi limito ad utilizzarle, sono proprio una passione per me. Mi piace pensare che il mio gesto, in qualche modo, riporti in vita antiche tradizioni.Una volta in montagna si viveva davvero con quello che la terra aveva da offrire e in primavera i boschi e i prati erano una vera riserva da cui attingere per saziare la famiglia. Per non parlare delle proprietà che hanno queste erbe, utilizzate anche come rimedio medicamentoso per far passare i mal di pancia o i raffreddori.
Oggi, per esempio, vi parlo del silene, un’erba spontanea perenne di cui si colgono i germogli più teneri. Si può mangiare sia cotta che cruda e può essere utilizzata per le minestre, le frittate e per altre preparazioni. Io la trovo buonissima soprattutto cotta, meglio ancora degli spinaci di cui ricorda un po’ il sapore. Se volete saperne un po’ di più su questa pianta allora cliccate qui, se volete la ricetta seguitemi…
Minestra di riso integrale con fave, silene e timo di montagna
La lista della spesa (per 4 persone):
– 1 cipollotto
– 4/5 pugnetti di riso integrale
– 1 ciotolina di fave pulite e private della pellicina esterna
– 1 ciotolina di germogli di silene
– timo selvatico
– brodo vegetale q.b.
– olio extravergine d’oliva
– sale e pepe
1) Mondare e sminuzzare il cipollotto e farlo soffriggere in poco olio extravergine. Aggiungervi le fave fresche e fare insaporire alcuni secondi.
2) Aggiungere anche il silene e mescolare facendolo appassire insieme al resto, a questo punto unire il riso, mescolare bene e farlo tostare per qualche istante.
3) Coprire il tutto con brodo vegetale bollente finchè non si otterrà una minestra, girare e portare il riso a cottura.
4) Qualche istante prima di togliere la minestra dal fuoco aggiungervi il timo selvatico già pulito del rametto centrale.
5) Servire con un filo d’olio buono.

18 commenti su “Non la solita minestra…

  1. c'è della vera magia nel tuo piatto.
    La raccolta, la cura, il cucinarle…molto bello, è un ritorno alla terra che ci ama così tanto.

  2. Da noi vengono chiamati strigoli, e l'ho imparato a conoscere proprio poco tempo fa. Ho provato il classico risotto ma questa minesta deve proprio profumare di montagna. Sicuramente deliziosa.
    La prima foto e' favolosa Ambra, ma anche quella del forcone non scherza :)

  3. Anche io non conoscevo il silene.. difficilmente lo troverò al mercato.. ma la tua minestra mi piace moltissimo, con il riso integrale e le fave, per non parlare del timo selvatico! l'uso di piante e fiori in cucina mi incuriosisce molto, voglio proprio provare a realizzare qualcosa! un bacione, Francy

  4. Adoro i carletti, come chiamiamo qui la silene!!! …l'altro giorno c'ho fattomil pesto per l'inslata di farro… Ma è ottima in tutti i modi! Proverò anche questa minestra!!!

  5. Ambra dici proprio bene sai, è tanto bello stare in mezzo alla natura e ritornare un pò indietro nel tempo. ogni tanto penso che sarebbe bellissimo poter vivere di nuovo così… poi penso a cosa mi raccontava la mia bisnonna e credo che a me piacerebbe, ma con tutte le comodità che abbiamo nelle casi di oggi, e non in quelle di allora. bella questa ricetta con erbe spontanee… purtroppo però non la conosco, e ho sempre tanta paura ad andare a raccogliere erbe da sola. invece per i funghi no! perchè la mia nonna era una grande funzera e me li ha insegnati per bene! bacio e buona domenica!

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