Il privilegio di aver vissuto il Carnevale di Ivrea

Il 9 e 10 febbraio, grazie all’Ente Turismo Torino, sono stata ospite, assieme ad altri blogger, del Carnevale di Ivrea. Sono partita davvero con la voglia non solo di divertirmi ma anche di comprendere lo spirito di questo Carnevale, unico nel suo genere: sono tornata piena di entusiasmo, di energia, la stessa energia che si respira nelle vie della cittadina nei giorni di festa.
Se chiudo gli occhi sento ancora il rumore forte dei tamburi, il profumo delle arance e dei fagioli che cuociono per tutta la notte, il calore del vin brulé, le urla di entusiasmo della folla che vive questo carnevale fin nelle viscere. Ci sono tutti, la città partecipa massicciamente, un fiume di berretti rossi, simbolo della libertà guadagnata, che festeggia le figure del Carnevale Storico…La Vezzosa Mugnaia e il Generale.
Niente travestimenti e coriandoli ad Ivrea ma la festa è grande.
Bambini e anziani che insieme vivono il carnevale ballando e cantando fino a notte fonda sul lungo Dora, le squadre di aranceri che si preparano alla battaglia caricandosi con i loro cori, i cavalli che mostrano bellezza e potenza tutti schierati nella piazza del municipio; il ponte di Ivrea che domenica mattina raccoglie l’attenzione di tutta la città nell’attesa di un gesto, come se il mondo si fermasse per un attimo, l’attimo in cui una pietra cade dal ponte e tocca la superficie dell’acqua del fiume Dora.
Condivisione è la parola d’ordine, si condivide ogni istante, si condivide l’entusiasmo e il cibo, si condivide un bicchiere di vino e si condivide soprattutto la storia di questo Carnevale, che parla del popolo Eporediese. Un popolo che nel passato è riuscito a liberarsi da una tirannia che lo stava logorando e che ancora oggi ha voglia di ricordarlo e di urlarlo forte. Viverlo assieme all’organizzazione, scoprirne la storia, i simboli, le tappe e i “dietro le quinte” è stato un vero privilegio, un’esperienza indimenticabile culminata proprio con la famosa battaglia delle arance, che almeno una volta nella vita va assolutamente vista!
Appena arrivati ci è stato spiegato che la magia del Carnevale di Ivrea è esserci: se ci sei, anche come spettatore, anche se di passaggio, diventi parte del tutto. Se ci sei il Carnevale è anche tuo e l’energia, la forza che si respira ti contagia, sale dentro di te. Adesso che sono tornata a casa e ho riposto il berretto frigio nell’armadio, posso affermare che questo Carnevale crea dipendenza: una volta vissuto non si può non tornare. L’anno prossimo io ci sarò, per rivivere tutto, per aspettare ancora la Mugnaia sotto al balcone, per battere le mani alle squadre di aranceri che sfilano sul lungo Dora, per incantarmi ancora davanti ai fuochi d’artificio, per vivere la battaglia…magari come protagonista…chissà.
Come sempre i miei post sono pieni di sensazioni ma poveri di dati storici, per cui, se vi interessa, vi rimando al sito ufficiale del Carnevale, QUI, al post di Claudia QUI che ringrazio per le foto, e al video di Sphimm’s Trip QUI.
Buon lunedì a tutti!

7 commenti su “Il privilegio di aver vissuto il Carnevale di Ivrea

  1. Che meraviglia queste foto, complimenti :)
    Ho scoperto questo tuo blog meraviglioso da poco e ho pensato di aggiungermi ai tuoi followers per seguirti e non perdere le tue ricette corredate di fotografie …da addentare !
    Un saluto !

  2. come abbiamo detto a Claudia noi conosciamo bene questo carnevale perchè a due passi da casa nostra… quest'anno non ci siamo stati, ce lo gustiamo dalle vostre foto!
    bacioni
    ficoeuva

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